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Goku alle prese con la sua autostima

Come al solito ricordo di non essere uno psicologo e che se hai bisogno di un aiuto specializzato, di rivolgerti a un professionista.

Le persone attendono che accada qualcosa per sentirsi felici.

La chiave è essere felici adesso a prescindere.

–Richard Bandler

Arrivato a un certo punto della tua vita ti accorgi che hai semplicemente fallito.

A 10 anni ti aspettavi che a 20 anni avresti realizzato alcune cose.

Non ce l’hai fatta.

A 20 ti aspetti che vabbè dai a 25 riuscirai a metterci una pezza e ne farai altre.

Non ce l’hai fatta.

A 30 ti racconti che alla fine il tuo momento sarà verso i 32. O i 35.

E niente. Non ce l’hai fatta.

A una certa realizzi che no, ancora non ce l’hai fatta. E magari non “ce la farai mai”. Non importa quale fosse il tuo obiettivo. Hai fallito, magari su tutta la linea. E magari non ci riuscirai mai. Bisogna accettarlo.

O forse pure peggio. Hai raggiunto alcune cose. Per renderti conto che erano totalmente stupide e idiote.

Ecco, l’ego è quella fitta allo stomaco che provi quando ti rendi conto che hai buttato anni e anni della tua vita a inseguire un sogno, un’idea, una visione di te stesso… per fallire miseramente.

Quel dolore che ti fa rendere conto che non sei nato ricco, dritto o con una situazione familiare adeguata.

Quel dolore che ti fa rendere conto che avresti voluto avere successo, poterti vantare e bullare di essere il migliore. E niente, hai fallito.

“L’illuminazione” non è una cosa speciale o fantastica. E’ solo accettare una cosa banale: alla fin fine, anche se sei un fallito…

Amen.

Cos’è l’ego

cosa succederebbe se non ci lasciassimo influenzare da cose inutili

La verità è che le persone non rimangono uguali. O migliorano o peggiorano. –Richard Bandler

Abbiamo già parlato di autostima ma non abbiamo ancora parlato di cos’è l’ego. Molto riassumendo, l’autostima è la risultante del tuo network e delle tue capacità di relazione.

Se hai un network che ti supporta, con nodi che ti danno valore e tu riesci a gestire le loro problematiche e continuare a dare valore, allora a tendere avrai un’autostima in crescita.

Viceversa, se continui a immettere odio, il tuo network si sgretolerà sempre di più, autodistruggendosi. Se questo è il tuo caso, abbiamo già visto come puoi iniziare a smettere di autodistruggersi e una serie di esercizi per migliorare la tua situazione attuale.

Cosa succede però se distruggi con le bombe atomiche il tuo network?

  • Cercherai dei motivi razionali per cui l’odio che hai espresso fosse giustificato e sensato. Questo per non sentirti un totale idiota mentecatto. Nello scrivere il mio articolo sulla seduzione mi sono sentito un idiota tutto il tempo. Al punto che un mio amico, leggendolo e sentendo vicini certi ragionamenti, mi ha scritto che si è persino messo a piangere leggendolo.
  • Questi ragionamenti diventeranno la tua base di verità disfunzionale. Pertanto, comincerai a fare azioni sempre peggiori cercando giustificazioni sempre più strampalate. Vivendo una realtà sempre più disfunzionale e assurda. Tutto questo diventa l’ego. Il fatto che vivi in una realtà completamente distorta con una percezione alterata della realtà.
  • Pian piano inizierai a perdere. A venire mollato e scaricato. O licenziato o messo da parte. Questo ti farà crescere odio e risentimento per quelli che ce la fanno. I belli, i figli di papà, i ricchi, ecc. Acuendo ulteriormente il problema. E sentendoti depresso e frustrato perché vedi che la tua vita va sempre più a rotoli e non vedi una via di uscita. Più odi il prossimo più vivi in una realtà distorta.
  • Dovessi per caso vincere qualcosa, comincerai a tirartela. A diventare arrogante e insopportabile perché tu hai raggiunto qualcosa che gli altri non hanno raggiunto. Quasi che ora sei speciale e migliore. Più hai un bisogno patologico di flexare cose e traguarti, peggio ti senti. E sono il primo a farlo di tanto in tanto. Purtroppo i social in questo non aiutano, anzi ti incentivano a livelli patologici nel fare tutto ciò.

L’ego dunque è sostanzialmente questo. Una base di verità disfunzionale ci fa perdere e vivere situazioni frustranti. Questo a sua volta crea risentimento e odio che si stratifica. Facendoci diventare persone sempre più “pesanti” e “difficili da gestire”. Se non riusciamo ad eliminare questo odio, riconvertire la base di verità e fare mea culpa sugli errori questa situazione può solo peggiorare.

Distruggere l’ego

sei perfetto così come sei

Non potevo più vivere con me stesso. E in questo sorse una domanda: chi è questo io che non può vivere con sé? Mi sentii attirato dentro il vuoto. Non sapevo allora che ciò che stava accadendo era che la mente, con la sua pesantezza, i suoi problemi, che vive tra un passato insoddisfacente e un futuro pieno di paure, era crollata. Si era dissolta. Il giorno dopo mi svegliai e regnava una grande pace. C’era pace, perché non c’era un io. Solo un senso di presenza o di essere, solo un osservare e guardare. — Eckhart Tolle

Nel primo periodo in cui cercavo di fare solo sesso non ottenni nulla. Per quanto provavo, al massimo baciavo qualche ragazze e finiva lì. Finché a un certo punto mi stufai e mi arresi.

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E’ una minchiata. Non lo so fare. Non ha senso farlo. Amen, mi fidanzo con una ragazza che mi possa voler bene e amen. Pochi giorni dopo una cubista di un locale dov’ero mi approcciò lei e ci feci sesso un paio di ore dopo. Ero al dir poco esterrefatto da quanto successo.

Per qualche istante, avevo distrutto l’ego. Avevo distrutto quel modello che mi ero creato per farmi credere che se l’avessi raggiunto sarei stato felice. E quindi ero passato dal dover forzare le cose al semplicemente cercare di capire se la persona che avevo davanti mi potesse piacere o meno.

Non essendo tuttavia pronto, ricaddi nei vecchi schemi precedenti ancora più forte per i 6 mesi successivi. E’ davvero difficile non tornare dentro queste logiche. Di solito è più un “dentro e fuori” continuo. Oltre al fatto che magari riesci a farlo per una cosa (es: sesso) ma continui ad avere altri modelli di felicità. Non è così semplice purtroppo.

Detta con la teoria degli scenari, avevo smesso di idealizzare uno scenario (=fare tanto sesso fine a se stesso) e semplicemente ero tornato a fare pace con scenari normali come il fidanzarsi e l’innamorarsi. Ma ci sono tanti scenari che potrei avere “fissati” contemporaneamente e distruggerli tutti può essere il lavoro di una vita.

Questo comporta che magari ti innamori ma la cosa non funziona, ti prendi un treno sui denti e quindi torni a ribloccare scenari e a fissarne altri (=fanculo le relazioni! Non funzionano, torno come prima).

Vale anche al contrario. Una donna ossessionata dal fidanzarsi con il fidanzato perfetto, dovrebbe fare pace con lo scenario opposto. Ovvero del “rischiare” di fare sesso fine a se stesso mentre si frequenta con persone che potrebbero piacerle come no.

Purtroppo gli scenari possibili che possono essere fissati sono potenzialmente infiniti.

Modelli di felicità

Il trucco è: devi sentirti felice senza alcun motivo apparente — Richard Bandler

Mia mamma, mio papà o le persone a cui vogliono bene non mi amano e non sono soddisfatte da quello che sto facendo.

Dunque cosa succede? Invece che cercare di sistemare il mio network mi creo dei modelli di felicità. Non ricevo approvazione dai miei genitori e mi convinco che è impossibile che mi diranno che sono bravo. O che sono orgogliosi di me. Oppure, che investano in me visto che magari sono i primi ad aver bisogno di me. Per cui.. beh, meglio scaricarli no? E trovare altri motivi razioni per sentirsi realizzati.

Questa è la manifestazione più vera e tangibile dell’ego. Modelli abbastanza standard di felicità alternativi sono cose come:

  • Fare sesso con tanti partner.
  • Fare sesso o fidanzarsi con partner bellissimi / essere bellissimi.
  • Vendicarsi.
  • Fare tanti soldi / fare una startup per fare soldi.
  • Dimagrire e avere un bel fisico.
  • Fare molti viaggi o acquistare oggetti costosi.
  • Sposarsi o fare figli o entrambe le cose.
  • Acquistare un’auto o una moto sportiva.
  • La crescita personale.
  • Sistemare il proprio network può diventare un modello di felicità ahah 🙂
  • Ecc.

Nota importante: di per se potrebbero non essere necessariamente cose negative. Lo diventano se penso che facendo tutto questo potrò essere finalmente felice e risolvere tutti i miei problemi relazionali. Non succederà.

Fare un figlio è naturalmente una grande felicità, ma se hai già un network che funziona e sei felice, allora avrà una situazione di partenza molto positiva. Viceversa, se vuoi un figlio solo per riempire un vuoto e avere qualcuno che ti faccia praticamente da padre, non è una grande idea.

Anche essere ossessionati dal dover sistemare il proprio network e far funzionare tutto è un modello di felicità. La chiave è quello detto a inizio capitolo. Ovvero realizzare che non c’è assolutamente nulla che DEVI fare. Bensì cose che PUOI fare per avere un livello di felicità medio maggiore. Ma l’unica è accettare che la realtà è solo un film e tu uno dei protagonisti. La storia tuttavia è già bella che decisa, inutile crucciarsi.

Similmente, fare tanti soldi naturalmente può essere qualcosa che ti può far piacere fare. Però se questo vuol dire rovinarsi la vita, la salute ed esistere solo per il fare soldi altrimenti ti senti un fallito… potrebbe portarti a rovinarti la vita, più che non renderti felice.

Così per tutte le altre cose. Sposarsi perché sei felice di stare con il tuo partner ha assolutamente senso. Farlo perché sennò oddio non sono sposato, non posso essere felice… non ti risolverà il problema. Almeno però ti potrà far realizzare che non è quello il problema.

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Quando la mia ragazza si è rifatta il seno io ero contrario perché a livello di salute poteva essere un rischio non da poco. Con possibili impatti negativi anche sulla postura. Oltre a essere una cosa senza il minimo senso a livello economico e strategico. Tuttavia, lei ne aveva bisogno per colmare un vuoto e riuscire ad accettarsi. Gliel’ho dunque lasciato fare per farle realizzare una cosa banale: che non è cambiato assolutamente nulla.

Anzi, la nostra relazione è peggiorata parecchio. Perché per un anno abbondante è diventata arrogante e scostante. Dall’essere timida e remissiva, ha cominciato a pensare di avere il coltello dalla parte del manico. In sostanza, da percepirsi “vittima”/”inferiore”, è passata a percepirsi “carnefice”/”superiore”.

Purtroppo finché non si sistemano alcune dinamiche a livello relazionale, ci si interfaccia con il partner quasi fosse una sfida a chi ha più valore e a cercare di comandare per avere il coltello dalla parte del manico. Anche di questo ero perfettamente consapevole e gliel’ho lasciato fare per rendersi conto che non era ciò che l’avrebbe resa felice e che c’era da lavorare su altri fronti.

In buona sostanza, ora aveva un motivo razionale per sentirsi superiore e finalmente degna di essere non solo amata ma addirittura “supplicata”. Naturalmente il tutto non era a livello cosciente, ma è una dinamica che hanno spesso le persone. Specialmente nel mondo del fitness.

Quando infatti siamo insicuri e timidi è perché siamo convinti di essere sbagliati. Se tuttavia colmiamo questo vuoto e ora ci sentiamo “giusti”, cominceremo a sentirci in diritto di fare le peggio cose e passarla liscia. Perché ora siamo perfetti, quindi la gente è disposta a subire di tutto per stare con noi.

La differenza è che io ho subito perché la amavo e volevo spiegarle perché certi comportamenti erano disfunzionali. Non perché la idealizzavo.

Questo tuttavia è stato molto utile perché mi è stato possibile sistemare un sacco di problemi. Quando era timida e si “nascondeva” per timore, questi comportamenti non erano visibili e quindi non si potevano sistemare.

Un altro modello di felicità divertente è stato lo spendere un sacco di soldi per delle vacanze perfette in Sardegna.

io e Beatrice in Sardegna

E’ stata una vacanza che ho odiato con tutto me stesso dall’inizio alla fine 😂 quest’anno che poi siamo andati anche a Torbole persino peggio. Un sacco di soldi buttati e un sacco di tempo sprecato senza potermi allenare e fare mobilità. Mettendo inoltre il mio fisico ancora di più a dura prova camminando un sacco nonostante avessi oggettive problematiche. E ingrassando in modo evidente e imbarazzante.

Ne ero ben consapevole sin dall’inizio. Erano spese totalmente inutili e folli, specialmente per la situazione economica in cui eravamo. Tuttavia, erano il modo più veloce per rendersi conto che non cambiava proprio nulla. Che non c’era nulla di “speciale” nel fare queste cose.

Naturalmente l’obiettivo di questo articolo non è criticare la mia ragazza 😂 ma solo far capire il tipo di lavoro che è possibile fare e il perché e quando assecondare certi atteggiamenti anche se sai già dall’inizio che non pagheranno. Purtroppo bisogna sbagliare per rendersi conto di cosa funziona.

Lei è stata bravissima a mettersi a disposizione nel ragionare e capire il perché di certe scelte e del motivo per cui la pensassi diversamente. Nel fare esercizi comunque difficoltosi e che l’hanno messa a dura prova. Migliorando a vista d’occhio.

Questo ci ha permesso di non replicare nuovamente l’errore con queste vacanze invernali. E trovare una soluzione più economica per le vacanze prossime. Senza idealizzarle o pensare che siano chissà cosa.

Avessi cassato in blocco le sue proposte le avrebbe percepite come cattiveria e scarsa fiducia nei suoi confronti. E non avremmo potuto trovare le problematiche e risolverle.

In altri termini, raggiungere certi modelli di verità è totalmente inutile nella maggior parte dei casi. Tuttavia, una volta raggiunta la fine, ti rendi conto che non è servito a nulla. E magari comprendi perché per te era così tanto importante e riesci a rimuoverlo.

Se vuoi accumulare soldi, non puoi continuare a spenderli per cose che dovrebbero “renderti felici”. L’unico modo è continuare a cassare cose riducendoti al minimo indispensabile.

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Per capirci, ti dà più valore passare i weekend nell’orto con tuo papà se è ciò che vuole e che lo fa andare d’accordo con te. Piuttosto che passarli in discoteca a cercare una fidanzata o a capire come fare più soldi.

Ogni volta che senti: “se non facciamo così non posso essere felice” sai già che sarà un fallimento su tutta la linea. Solo l’ennesimo modello di felicità che non porta a nulla. A volte tuttavia però ti toccherà assecondare questi comportamenti per far rendere conto alla persona che è totalmente inutile.

E allora perché dovrei fare le cose?

la voglia di non fare nulla di Osho

Quando rompi l’ego all’improvviso ti sembra di non avere nulla da fare. Se sistemare il tuo network non serve a nulla, sposarsi non serve a nulla, fare le vacanze nulla, ecc… che cavolo devo fare?

Il punto è che devi spostare il tuo modus operandi da devo fare x o y per sentirmi figo e poterlo flexare sui social, al fare quella cosa perché ti piace e ti fa stare bene. Poi se proprio vuoi condividerlo ogni tanto va bene, basta che non diventi una cosa compulsiva.

Per un po’ di tempo ti sentirai con l’assoluta voglia di non fare proprio nulla. Come se fossi svuotato. Sentendoti un pirla perché fino a ieri cercavi di flexare a manetta una cosa inutile.

Un po’ alla volta cominci a fare le cose importanti. Come stare con le persone a cui vuoi bene, cerchi di imparare come trattarle meglio. Come stargli vicino. Come essere una persona piacevole. E magari sistemarti il fisico e la salute.

Ed è davvero difficile. Perché magari riprendi a fare cose che facevi anche prima, ma per un motivo diverso. Tuttavia, magari in un momento di debolezza.. magari perché sei triste… beh dai questo lo flexo perché si dai, ci sta. E torni nel tunnel 🙂

E’ incredibilmente difficile non fare le cose per far vedere che sei figo ma perché realmente vuoi fare quella cosa. E sai che fa del bene a te stesso e agli altri. Quando poi sei stato arrogante e spiacevole a livelli imbarazzanti è ancora più difficile.

I social in questo sono devastanti. Entri su Instagram e TikTok ed è un continuo flex da tutte le parti per farti credere che chiunque è meglio di te e che fai schifo. E’ il motivo per cui questi discorsi per chi è nato 80 o 100 anni fa quasi non servivano. Proprio perché non c’era un brainwash costante che fai schifo, che devi fare di più, che sei brutto, che non stai con una top model ecc.

Il marketing poi non aiuta, perché ti dice che se non ti poni come maschio alfa della situazione, il più boss di tutti, nessuno ti prenderà sul serio. Figurati se inizi un articolo dicendo che sei solo un fallito! 🤡 Tutte stronzate naturalmente, anche perché la gente ormai si è stufata della comunicazione del big boss so-tutto-io campione del mondo. Perché ormai la fanno tutti ed è la comunicazione della fuffa totale.

Per cui meno entri nei social e meno li usi meglio è. Ultimamente ci entro sempre più raramente perché più ti togli questo problema, più fai fatica a relazionarti con queste dinamiche che non portano a niente.

L’importante a mio avviso però è comprendere queste dinamiche e cercare di minimizzarle. Poi è naturale che un po’ di flex ogni tanto succederà e amen pazienza.

Flexare l’essere senza ego (😂)

mandare a quel paese i fuffa guru

Fa un po’ ridere ma succede di continuo. “Oh bro, non hai idea di quanto sono devastante e sto meglio ora che mi sono liberato dall’ego”.

Eh bello, però stai flexando l’essere senza ego ahah. Quindi stai tornando nel loop. Ancora peggio il cercare di vendere come essere senza ego. O porsi come guru spirituale che se non mi ascolti non potrai mai liberarti dall’ego e accedere all’illuminazione.

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Fatto anche io più volte. Naturalmente ogni volta che entravo in questo loop, la situazione peggiorava in modo inesorabile. E il non farlo in questo articolo è un’autentica sfida, ma ci si prova.

Fa ridere se pensi che vendi l’accettare il fallimento e mettersela via. E’ semplicemente ridicolo.

Come diceva Gesù: “via i mercanti dal tempio!”. Cercare di lucrare e fare un business sul dire alle persone che la felicità è uno stato di default e che quindi è inutile che si sentano sbagliate… non ha il minimo senso 😂 come fai a vendere il non comprare alcun prodotto e accettarsi? Ahah.

E’ come dire “tutti gli altri prodotti non ti servono, ti serve solo il mio!” 😂😂😂

Tanto che faccio davvero fatica a scrivere articoli per il mio blog. Perché immagino chi non legge gli articoli che vede i titoli e pensa che sono un emerito coglione. Perché lo penserei anche io di chi scriverebbe certi post 😂 specialmente di persone come me che non hanno ottenuto chissà che.

Però amen, voglio scrivere articoli basati su queste cose e senza le basi non posso farli.

Insomma, è un bel casino. Diciamo che essere totalmente senza ego è praticamente impossibile. Vuoi o non vuoi se la gente sa chi sei almeno un minimo, è inevitabile mostrare quello che hai o quello che sai. Anche solo involontariamente.

L’unico modo sarebbe fare il monaco a fissare il vuoto. Non condividere nulla, non vivere nulla e stare in meditazione costante facendo una vita a livello base senza fare il niente più totale. Per certi versi invidio chi riesce a fare qualcosa di questo genere. E’ sicuramente molto difficile fare una vita così. E personalmente sono ancora lontano da una cosa del genere.

Faccio un altro esempio. Un ragazzo mi dice che quanto dico è molto valido e l’ha aiutato. Dovrei pubblicarlo sui social o è l’ennesimo modo di “flexare”? E quindi controproducente? Se senti gli specialisti del marketing ti diranno che è pura follia, che devi farlo ogni 2 secondi. Comincio a pensare che sia solo deleterio.

Quei 4 gatti che vorranno leggere quello che scrivo ottimo, per gli altri amen 🙂

Comincio a pensare che il fatto stesso di stare su un social network e condividere materiale lì sia controproducente. Motivo per cui sto cercando di ridure i social al minimo indispensabile. E la mia ragazza praticamente non li usa più.

Penso userò Instagram sempre di meno e userò solo telegram per condividere questi articoli 🙂 non è una strategia di marketing, è che ogni volta che entro in un social mi rendo sempre di più conto di quanto mi faccia sentire uno schifo. E mi chiedo perché voglio sentirmi così. Comprendo che per chi lavora con i social è un gran problema.

Comunque, sono il primo a dire di avere varie problematiche ancora da risolvere. A riflettere ancora molto su certe scelte e alcune dinamiche. Chiedendomi se sto facendo giusto o meno. Questo articolo non è un modo di dire “ce l’ho fatta, si fa così”. Bensì: “quella probabilmente è una direzione utile da investigare. Prova a darci un’occhiata assieme a me”.

Infine, concordo con un libro molto bello e famoso. Ovvero: se incontri il Buddha per la strada, uccidilo. Di cui ne consiglio la lettura per chi dovesse essere interessato. (Naturalmente il titolo è ironico. Non uccidere nessuno, mi raccomando :-)).

Smetti di flexare

Un esercizio che puoi fare per comprendere se hai modelli di felicità e eliminarli è… smetterla di flexare 🙂

Prova a smetterla di condividere cose sui social o persino con i tuoi genitori. Il “problema” è che spesso sui social vediamo video come quello qui sopra. La cui domanda è: “perché?” 😂

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Non c’è il minimo senso nel fare un esercizio di quel genere, anzi è potenzialmente molto pericoloso perché è facile stirarsi un adduttore o un femorale. Quindi perché? Per fare un video divertente e stupido per i social?

Il problema dei social è che video come questo vanno virali e la gente li guarda. Proprio perché sono strani, diversi e anche difficili da fare. Un altro esempio:

La gente vuole vedere contenuti tipo questo. Senza il minimo senso. Oppure flexate fini a se stesse. Come fisici statuari o donne mezze nude. Più fai queste cose più sui social “funzioni”.

Se condividi reel educativi o cose utili avrai sicuramente molto meno impatto e faticherai molto di più ad andare virale.

Il mio consiglio dunque è provare a ridurre al minimo se non eliminare le flexate senza senso e pure le flexate in generale. Anche qui la cosa è borderline. Per esempio, se faccio un articolo sulla palestra e metto il mio fisico o metto i voti che faccio con il mio fisico… sto “flexando” e quindi non va bene?

Se sono un personal trainer e metto un mio prima e dopo sto “flexando”? La domanda è lecita, la risposta non è così semplice.

Zyzz che posa

A mio avviso, fare contenuti come questo. Quindi flex nudi e crudi fini a se stessi è più controproducente che non positivo. Tanto che lo stesso Zyzz è morto perché di fatto non riusciva più a gestire la difficoltà del dover costantemente mostrare il proprio fisico ed essere perfetto.

Una cosa simile è capitata a Connor Murphy. Uno YouTuber che è venuto alla ribalta con contenuti come questo:

Il quale ha avuto un break down mentale totale perché stava iniziando a perdere i capelli. E per cercare di tamponare ha iniziato a prendere il Finasteride che gli ha cominciato a impattare molto negativamente il fisico. Rapidamente si è trovato senza fisico e senza capelli, perdendo totalmente la sua identità e portandolo a un crollo emotivo totale.

Questo l’ha portato a fare un digiuno di 40 giorni di fila:

Perdendo quindi gran parte del suo fisico molto rapidamente. Questo l’ha portato a cercare le cose più assurde passandole per “illuminazione“. Per “rimuovere l’ego”. E cose di questo genere. Diventando una persona che definire bizzarra e instabile è un complimento.

Se ti interessa qui trovi la storia completa:

Molto riassumendo dunque: smettere di flexare è già un buon punto di partenza per cominciare a capire qualcosa su di te e iniziare a rimuovere tutta una serie di scenari che stai ostentando in modo ripetuto.

Certo, se come Connor ci hai costruito un intero business sul flexare può non essere così semplice. Tuttavia, non dovessi farlo in tempo, il prezzo da pagare potrebbe essere notevole.

Il punto è ancora più profondo. Non è che sia giusto o sbagliato flexare. Il concetto è che se hai un rapporto negativo con i tuoi genitori, cercherai altre persone che ti dicono che sei “bravo” e “giusto”.

Quindi continuerai a cercare di flexare per avere quell’approvazione che non riesci ad avere in modo organico. Per questo lavorare sul tuo network ha così tanto un impatto positivo sulla tua autostima.

Per capirci, se smetti di flexare ma non sistemi il tuo network, non ottieni nulla. Se sistemi il rapporto con i tuoi genitori e conseguentemente con il tuo network, avrai pochissima voglia di flexare e quelle poche volte che lo farai sarà perché magari è necessario per vendere un prodotto o per ottenere ciò che ti serve.

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Ma quindi la F1 è una cosa negativa perché flexano le loro performance?

E’ naturale che se ti poni al centro di un prodotto dove chi va più forte vince, diventa un casino incredibile. Proprio perché la tua autostima viene messa sempre a durissima prova. Oltre al fatto che tu sei solo il frontman. Lo vediamo con Hamilton che ora non vince più nulla perché la sua auto all’improvviso non è più competitiva.

O lo vediamo con Alonso, che gli hanno dato un’auto migliore e quindi ha fatto un sacco di podi l’anno scorso. Inoltre tutti vogliono sapere la tua vita, hai dei social media manager che ti obbligano a fare contenuti. Non è semplice e la pressione è alle stelle.

Tuttavia, se hai il supporto della tua famiglia e del tuo team, sapendo che stai dando il massimo, non è un problema. Come Leclerc che ha ottenuto facilmente un rinnovo faraonico con Ferrari. O Norris che ha ottenuto lo stesso da McLaren. Mentre Carlos Sainz, che più volte ha ignorato gli ordini del team per vincere e portarsi a casa più punti, è stato lasciato senza un sedile.

P.S. Io non flexo mai e poi mai? Attenzione, poi diventa che ti si “blocca” lo scenario di poter flexare ahah 🙂 ogni tanto ci sta per carità mostrare qualcosa di cui sei orgoglioso. Se vuoi fare un video sulla trasformazione del tuo fisico ci sta ed è super legittimo. Se vuoi mostrare i risultati del tuo lavoro va bene.

Il problema diventa quando diventa compulsivo e ti crei un’intera identità attorno a un flex di un certo genere. Per andare a compensare il fatto che a livello di gestione del network hai dei buchi clamorosi.

L’invito dunque a smettere totalmente di flexare non è perché sia terribile se lo fai, ma per metterti alla prova e vedere cos’è che ti fa stare male non mostrare più e comprenderne il motivo. Quando ti diventa irrilevante flexare o non farlo, vedrai che lo farai molto di meno e così tanto per fare.

E’ più un “test di sistema” che non un qualcosa da fare sempre e comunque.

P.S.S. paradossalmente se tu fossi iper timido e ti nascondessi sempre.. l’invito sarebbe l’opposto. Cosa succederebbe se ti mostrassi? Se provassi a “flexare”? A mostrarti così come sei? Anche in quel caso sarebbe interessante indagare i risultati e comprenderli.

Ma quindi.. un po’ di mantra?

Osho che ti chiede di smetterla

Spero dunque di averti dato un’idea di come abbattere uno alla volta tutti i modelli di felicità che ti sei creato. Per farlo, naturalmente puoi usare i mantra.

E’ molto semplice. Basterà fare mantra tipo: “Io, nome cognome, odio scenario idealizzato”. E il contrario, ovvero “Io, nome cognome, amo scenario che evitavo”. Con tutte le varianti possibili.

Quindi facendo qualche esempio:

  • Io, nome cognome, amo essere povero fino alla mia morte
  • Io, nome cognome, odio essere ricco
  • Io, nome cognome, amo sposarmi e investire su un partner (se vuoi fare solo sesso, sennò l’inverso)
  • Io, nome cognome, odio fare solo sesso inutilmente (se vuoi fare solo sesso, sennò l’inverso)
  • Io, nome cognome, odio mostrare sui social i miei nuovi acquisti / il mio fisico / i miei successi
  • ecc.

Questi sono solo alcuni esempi. Naturalmente l’importante non è ripetere a pappagallo queste frasi, ma cercare di immaginarsi questi scenari e riflettere. Cercare di capire perché idealizzi così tanto uno scenario. Come il fidanzarti con un partner perfetto. E trovare motivazioni per cui puoi essere felice lo stesso. Quindi per esempio:

  • Io, nome cognome, sono felice che starò per sempre solo a vita
  • Io, nome cognome, sono felice che è impossibile per me trovare qualcuno che mi ami
  • Io, nome cognome, sono felice che solo partner terribili siano interessati a me
  • ecc.
  • Io, nome cognome, odio fidanzarmi con un partner perfetto / bellissimo
  • Io, nome cognome, odio essere voluto da tutte le donne / uomini
  • ecc.

Individua quelli che sono gli scenari che ti fanno resistenza e usa la tecnica del Big-T per decostruire i vari scenari. Questo ti fa anche capire dunque perché è così fondamentale comprendere e applicare la teoria degli scenari. E come e perché fare i mantra e come trovarli.

La parte difficile è capire il perché idealizzi certi scenari. Magari voglio fare sesso con tante donne per dimostrare al me stesso da piccolo che ora sono figo. Oppure dimostrare ai miei genitori che merito di essere amato. Non sempre è così semplice, ma i mantra possono aiutarti a riflettere sulle varie dinamiche e trovare delle soluzioni. Per il resto, sto cercando di fare più articoli possibili con le informazioni necessarie per smantellare i modelli di felicità più comuni.

Conclusioni

Spero dunque che questa nuova prospettiva ti sia potuta tornare utile. Se così fosse, condividi l’articolo con i tuoi amici e non dimenticarti di seguirmi per non perderti i prossimi 🙂