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Ciao, sono Beatrice la fidanzata di Filippo 🙂 oggi ti parlerò della mia esperienza con la mastoplastica additiva e di come mi sono trovata con la dottoressa Marzia Moio.

Parliamo di uno tra gli interventi di chirurgia estetica più richiesti dalle donne. Il seno è simbolo di femminilità e può essere motivo di disagio se non lo sentiamo proporzionato al nostro fisico oppure se non rispecchia la nostra immagine. Dimagrimenti importanti, atrofia, svuotamento post allattamento sono alcune delle ragioni per cui sempre più donne decidono di rivolgersi ad uno specialista.

Parlando di me, per quanto io possa dire di essere fortunata avendo i fianchi larghi, la vita stretta e un bel viso, di certo non ho mai avuto il seno. Proprio zero purtroppo.

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Qual era la mia taglia prima dell’intervento? Se vogliamo essere fiscali, di sottoseno avevo e ho tuttora una terza ma il giroseno.. era quello di una coppa AAA. Ovvero atrofia quasi totale.

Il mio prima e dopo 🙂

La speranza è l’ultima a morire

Fino ai 22 anni ci ho sperato. Ho provato di tutto: bere latte di soia ogni giorno, assumere la pillola anticoncezionale, effettuare massaggi e altri “rimedi” imbarazzanti. Nulla. Anzi, andando in palestra mi erano diminuite ancora di più rispetto a quel poco che c’era. Ma per fortuna a tutto c’è una soluzione e se non ci ha pensato madre natura ci penserà il chirurgo. Così a 23 anni iniziò la mia ricerca. 

Ci sono cose che non si possono comprare, per tutto il resto… c’è il chirurgo.

Da chi andare? Quale “misura” scegliere? Come sarà il post operatorio? 

Sono le classiche domande di chi vorrebbe iniziare questo percorso e a cui spesso difficilmente trova risposta. Di seguito spiegherò tutto quello che ho imparato da un anno a questa parte ed il motivo della mia scelta.

Quale chirurgo?

quale chirurgo scegliere per la mastoplastica additiva

La scelta del chirurgo è la variabile da cui dipenderà maggiormente il risultato finale, per cui è la scelta a cui prestare più attenzione. A Milano e nelle grandi città si potrebbe trovare una lista infinita di esperti. Allora in base a quali parametri decidere?

Foto. Foto. Foto e ancora foto. 

Premesso che ogni fisico è diverso e non ci sarà mai un caso identico all’altro possiamo però avere un’idea del modus operandi del medico dalle foto che troviamo sul suo sito web, sulla sua pagina instagram o attraverso altre fonti affidabili. Ci servono anche per capire se la tecnica che utilizza il chirurgo in questione ci piace e possiamo potenzialmente essere soddisfatte del risultato. 

La dottoressa Marzia Moio, che mi ha operata, ha una pagina instagram in cui pubblica vari dei suoi interventi e avendola conosciuta tramite questo canale mi sono subito innamorata della bellezza dei suoi lavori. Coincidevano con la mia idea di seno adatto a me. Ho visto foto di altri interventi e devo dire che, benché i chirurghi in questione fossero super competenti e conosciuti, non mi sono mai piaciuti quanto quelli della dottoressa. 

pagina instagram della dottoressa

Se non dovessero esserci foto a disposizione sul web, chiedete direttamente al chirurgo stesso durante o prima della consulenza. Sicuramente può fornirvele. Se così non fosse, opterei per un altro medico. Un medico che non ha a disposizione foto dei suoi lavori o che non vuole fornirvele sarebbe per me motivo di allarme.

Le foto potrebbero non essere sempre lo strumento più affidabile per la scelta ma vi danno la possibilità di capire, in linea di massima, come sarà il risultato.

Reputazione

reputazione online

Un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione oltre alle foto sono sicuramente le “recensioni” o la reputazione generale del chirurgo nei vari canali di informazione. Andreste mai in un ristorante di cui molti parlano male? Anche se magari si presenta bene? Non credo. 

In questo caso, come nel precedente, bisogna fare attenzione alle fonti, che devono essere affidabili. Spesso i chirurghi stessi pubblicano i messaggi che ricevono da pazienti soddisfatti che vogliono ringraziare per l’ottimo lavoro. Oppure nei blog di medicina estetica potete trovare forum e opinioni di persone che si sono operate con il chirurgo che vi interessa. 

Nel caso in cui troviate un commento con un giudizio negativo dovete distinguere una pessima esperienza dovuta ad una effettiva scarsa professionalità del chirurgo da un risultato insoddisfacente dovuto ad una incomprensione tra medico e paziente. Essere insoddisfatti del risultato finale non è sempre colpa del chirurgo ma di una pianificazione non correttamente effettuata. 

Per evitare di trovarvi in questa situazione durante la consulenza pre operatoria fate più domande possibili. Chiedete riguardo ogni minimo dubbio che avete. Non abbiate paura, non esistono domande “stupide”. Piuttosto prenotate un secondo incontro se alcune perplessità vi vengono in mente successivamente al primo. 

In merito alla mia esperienza posso dire che cercando notizie sulla dottoressa Moio non ho trovato una sola recensione che fosse negativa. Aveva il massimo punteggio ovunque. Credo che i suoi lavori parlino per lei e dal mio punto di vista non c’era nessun motivo di dubitare sulla eccezionale riuscita dell’intervento.

Passaparola

il passaparola è importante

Se avete un amico o parente che si è operato chiedete loro informazioni! Non è una cosa così comune. Io, per esempio, ho dovuto scegliere “alla cieca” senza avere a disposizione l’esperienza diretta di qualcuno. Però ho potuto aiutare diverse mie amiche ad orientarsi. 

Mia mamma, prima dell’operazione, mi ha comunque indirizzato ad un medico estetico di sua conoscenza (anche se da lui non aveva effettuato nessun tipo di intervento). La consulenza con questa persona mi ha permesso di avere un altro punto di vista riguardo l’operazione di mastoplastica additiva benché alla fine la mia scelta sia ricaduta altrove. Non precludetevi la possibilità di effettuare più consulenze e con chirurghi diversi. 

Città

che città scegliere per la mastoplastica

Sono stata molto fortunata riguardo questo aspetto perché la dottoressa Moio si appoggia alla clinica privata Blumar Medica qui a Milano (dove abito), anch’essa con ottime recensioni. 

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Il luogo in cui il chirurgo effettua consulenze/opera non lo ritengo di primaria importanza per la scelta. Innanzi tutto perché conviene sempre andare in contro ad una persona che sappiamo ci può fornire un risultato all’altezza delle nostre aspettative. Ed in secondo luogo perché in linea di massima si trovano tutti nelle grandi città. Quindi a meno che non ci abitiate dovrete spostarvi il giorno prefissato per la consulenza e per l’intervento.  

In conclusione non esiste un metodo giusto o sbagliato per la scelta. Il mio consiglio è quello di farvi SEMPRE prima un’idea di come il chirurgo opera e se possibile vedere le foto di alcuni suoi pazienti.

Protesi rotonde, anatomiche o ergonomiche? Lisce o testurizzate?

Analizziamo brevemente le 3 macro famiglie di protesi e le loro caratteristiche. Per semplicità riporto solo i pro e i contro che ho appreso dalle consulenze e da alcune ricerche sul web. 

Protesi rotonde

Pro: spiccato effetto “push up” che risulta poco naturale ma desiderabile da alcune pazienti. In caso di rotazione non si nota alcun cambiamento in quanto essendo rotonde sono perfettamente simmetriche sui propri assi. Quest’ultima caratteristica le rende idonee per chi pratica sport (nel caso di attività intense infatti c’è una maggiore probabilità di rotazione delle protesi).

Contro: se non gradite l’effetto “palla da tennis”, stile Pamela Anderson in Baywatch, allora sicuramente non fanno per voi. Di solito non sono raccomandabili per chi ha una pelle molto sottile o per chi dispone di poco tessuto ghiandolare come base di partenza.

le protesi rotonde su Pamela Anderson

Anatomiche

Pro: forma “a goccia” che conferisce una maggiore naturalezza al seno perchè appunto riprende la cadenza reale di una ghiandola mammaria.

Contro: possibilità di rotazione che potrebbe portare ad un re-intervento per riposizionarle. Non indicate per chi pratica intensa attività sportiva proprio per questo motivo. 

Ergonomiche

protesi ergonomiche

Pro: anche in questo caso le protesi assumono una forma “a goccia” ma la differenza è che in caso di rotazione non succede nulla in quanto il gel coeso che si trova all’interno della protesi si orienta in base alla forza di gravità! 

Contro: ad oggi non sono riuscita a trovarne.

Testurizzate o lisce?

protesi texturizzate vs lisce

Le protesi testurizzate aderiscono maggiormente ai tessuti circostanti. Motivo per cui le anatomiche hanno sempre questa caratteristica in modo tale da evitare il più possibile le rotazioni. 

Ma in quali c’è una maggiore possibilità di complicanze come la contrattura capsulare? Gli studi sono contrastanti, in parte sono a favore delle lisce ed in parte delle testurizzate. Avendo guardato molti video ed avendo letto molto in merito a svariati interventi posso concludere che la maggior parte delle esperienze negative si riferivano a protesi testurizzate. 

Comunque bisogna tenere presente che ogni chirurgo adopera i materiali con cui si trova meglio e con cui ottiene i migliori risultati: non esistono le “peggiori” o “migliori” in assoluto ma solo quelle che il chirurgo sceglie per i suoi pazienti.

La dottoressa Moio opera con le protesi Motiva® ergonomiche lisce. Personalmente mi trovo benissimo e non ho avuto alcun tipo di problema ed anche le altre sue pazienti non ne hanno riscontrati.

Quanto grandi?

quanto grandi le protesi con la dottoressa Marzia Moio

Il seno perfetto è totalmente soggettivo. Ho visto foto di interventi in cui l’aumento di volume era quasi impercettibile ed altri in cui, per me, era decisamente troppo. In media sia i chirurghi che le pazienti scelgono tra una terza piena ed una quarta accennata. 

Ma allora a quanti cc corrisponde una terza piena? O meglio a quanti cc corrisponde l’aumento di una taglia di seno? E’ la domanda più gettonata sui vari blog e a cui una risposta univoca… NON ESISTE. Il problema non sono i cc, ovvero i centimetri cubici della protesi. Ma la taglia di partenza (inteso come tessuto ghiandolare a disposizione della paziente), la base mammaria e la larghezza del torace. Capite quindi che la stessa protesi su fisici diversi può dare risultati completamente divergenti. 

Per farvi un esempio lo stesso giorno del mio intervento si è operata una ragazza che mi ha detto di aver inserito 400 cc. Io invece ne ho inseriti 450. Lei ha ottenuto una quarta piena. Io una terza. Questo per quale motivo? Lei partiva da un seno svuotato a causa di un forte dimagrimento ma possedeva comunque un maggiore tessuto ghiandolare rispetto al mio. 

Solo durante la consulenza il chirurgo potrà fornirvi tutte le informazioni necessarie riguardo il risultato che volete ottenere. Non è come andare al supermercato e comprare mezzo litro piuttosto che 1 litro di latte. Un intervento chirurgico è pianificato ad hoc sul fisico di ogni paziente.

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Inoltre, anche i chirurghi possiedono un ideale estetico che si riflette nelle loro scelte come la misura delle protesi. Il medico consigliatomi da mia mamma, durante la consulenza, mi ha detto che su di me avrebbe optato per una seconda al massimo. Secondo lui infatti il mio fisico sarebbe stato più proporzionato in questo modo. Personalmente il rapporto costo-beneficio non avrebbe rispecchiato le mie aspettative e sarei rimasta insoddisfatta. Per questo vi consiglio di fare più consulenze. Per capire se la persona che abbiamo di fronte può soddisfare le nostre esigenze, sempre nei limiti del fattibile e nel rispetto della salute di noi pazienti. 

Io avrei voluto ottenere una terza e se fosse stato possibile qualcosa in più. Ricordo che inizialmente avrei optato per pochi cc per paura di esagerare, ma avendo letto varie esperienze di ragazze pentite di questa scelta mi sono ricreduta. Molte avrebbero abbondato se avessero potuto tornare indietro. Inoltre ho notato che molti casi di re-intervento erano dovuti ad un desiderio di volere inserire una protesi più grande rispetto alla scelta precedente che non viceversa. 

Un consiglio molto importante: durante la consulenza non comunicate al chirurgo frasi tipo “vorrei avere la taglia X”. Fate vedere una foto del risultato che vorreste ottenere. La taglia di seno è una misura molto incerta e non ben definita. Può essere concepita diversamente a seconda della persona che avete davanti. Mentre una foto fa subito intendere quali sono i vostri desideri.

la foto che diedi come esempio alla dottoressa Marzia Moio

Questa è la foto che diedi io come esempio 🙂

Attenzione a non esagerare! 

Un chirurgo onesto non vi consiglierà mai di andare oltre i limiti fisiologici del vostro corpo. Le ricadute in termini di salute possono essere importanti: comparsa di mal di schiena per il peso delle protesi che portano a contrarre i muscoli del dorso e tendenza alla cifosi. Dolore al tatto perché le protesi risultano eccessivamente grandi (in un caso estremo ovviamente). Una delle complicanze più comuni è il rischio di ottenere un seno cadente con il passare degli anni. Per ultimo ma non meno importante una perdita di eleganza con il rischio di sfociare nella volgarità.

Quale proiezione scegliere? 

quale proiezione scegliere delle protesi

Per proiezione si intende la forma dell’impianto da una prospettiva laterale: basso, medio, alto e ultra-alto profilo. Questa caratteristica assieme alla quantità di cc inciderà sul tipo di risultato che vogliamo ottenere. 

Tendenzialmente a chi ha già un seno importante viene proposto un profilo basso o medio così come a chi desidera un risultato più “compatto”. Viceversa a chi ha poco seno viene proposto un profilo medio oppure alto. Allo stesso modo un alto profilo viene usato per chi ha un seno svuotato in modo da riempire la tasca e donare di nuovo tensione alla pelle ed al seno. 

Il profilo ultra-alto trova applicazione nel caso in cui si voglia un risultato estremo, molto poco naturale che richiami una fisionomia simile a quella di Pamela Anderson.

Posizionamento e accesso chirurgico

Per ultimo analizziamo brevemente su che piano può essere posizionata la protesi e dove viene effettuata l’incisione. Tenendo comunque presente che la tecnica utilizzata è a completa discrezione del chirurgo e la combinazione migliore viene scelta in base alle caratteristiche del seno della paziente.

Ci sono 3 tipologie di posizionamento della protesi: sottomuscolare, sottomuscolare dual-plane e sottoghiandolare.

differenze del posizionamento della protesi
Immagine tratta da Londei Clinic – londeiclinic.it

Il primo conferisce una ridotta visibilità della protesi e minore percezione al tatto dunque è adatta a chi ha poco tessuto ghiandolare o chi ha la pelle molto sottile. Tuttavia si avrà un maggiore decorso post operatorio poiché si va ad incidere direttamente il muscolo pettorale. Il vantaggio è che la stabilità della protesi nel tempo è garantita dall’azione di sostegno che viene fornita dal muscolo stesso. 

Nel caso invece della tecnica sottomuscolare dual plane la protesi sarà parzialmente posizionata sotto il muscolo pettorale (nella parte superiore) e parzialmente sotto la ghiandola mammaria (nella parte inferiore). Ciò dà la possibilità di generare una leggera ptosi (caduta verso il basso per gravità) che conferisce un aspetto simile a quello di un seno vero. La protesi anche in questo caso rimane stabile nella sua posizione nel corso degli anni. È stata la tecnica utilizzata dalla mia dottoressa. 

L’unico inconveniente che si riscontra nel posizionamento sottomuscolare è che quando si contrae il muscolo pettorale (per esempio durante attività sportive) le protesi si spostano momentaneamente per poi tornare nella posizione iniziale. Ormai non ci faccio più caso ma all’inizio mi impressionava ed avevo come la sensazione che ci fosse qualcosa che si muovesse sotto pelle. Non preoccupatevi, nel caso vi abituerete.

Infine per quanto riguarda il posizionamento sottoghiandolare il dolore percepito nel post operatorio sarà molto ridotto. Nel lungo periodo tuttavia questo genere di impianto ha una tendenza spiccata alla ptosi proprio perché non c’è un tessuto che conferisce sostegno. Motivo per cui è consigliata solo se la protesi ha dimensioni ridotte. Non è adatta inoltre a chi ha poco tessuto ghiandolare di partenza, non ci sarebbe abbastanza copertura per camuffare la protesi alla vista ed al tatto. Si è riscontrato anche un aumento dell’incidenza di contratture capsulari. 

Contrattura capsulare

Una contrattura capsulare è un anomalo ispessimento della membrana che il nostro corpo crea attorno alla protesi. Si percepisce dolore al tatto, il seno risulta sollevato e duro. Da cosa è dovuto? Ci sono studi che lo correlano alla testurizzazione altri al posizionamento. Ricordiamoci sempre che il nostro corpo è imprevedibile e può diventare ipersensibile alla presenza di un corpo estraneo! Il rischio è un fattore che può essere sempre ridotto ma mai annullato.

L’accesso chirurgico può avvenire da 3 diverse aree: dal solco mammario inferiore, dal capezzolo e dalla regione ascellare. Per comodità faccio una breve distinzione solo sulla base della visibilità della cicatrice. 

Come è facilmente intuibile nel caso di accesso dalla regione ascellare la cicatrice sarà poi meno visibile. Anche nel caso di accesso dal capezzolo la pigmentazione dell’areola può camuffare la presenza dell’incisione. La tecnica round-block, che prevede appunto il rimodellamento del capezzolo e l’accesso dalla zona periareolare, è utilizzata principalmente se sono presenti anomalie che andranno corrette in fase di intervento come per esempio seno tuberoso (erniazione del capezzolo) o nei casi di mastopessi. 

Sicuramente nel solco mammario inferiore la visibilità della cicatrice sarà maggiore ma c’è un minore rischio di perdita di sensibilità dell’area periareolare rispetto al caso precedente. 

Il chirurgo fa la sutura ma il corpo fa la cicatrice. 

le cicatrici post intervento con la dottoressa Marzia Moio

Non sempre la presenza di cicatrici ampie, irregolari ed ispessite è colpa di una tecnica di sutura errata. Ognuno di noi ha delle differenze congenite per quello che concerne la produzione di collagene. Io per esempio cicatrizzo “male”, anche piccoli graffi mi lasciano segni evidenti sulla pelle. Ad oggi (8 mesi post operazione) le mie cicatrici sono ancora arrossate e più spesse del normale.

Non avendo mai effettuato interventi chirurgici non sapevo come avrebbe reagito il mio corpo alla sutura ma sapendo in linea di massima qual è la tendenza durante la cicatrizzazione me lo aspettavo. Potrebbero essere più sottili è vero.. ma pazienza! Sono super soddisfatta del risultato ed anche se vado in spiaggia rimangono coperte dal costume e non si vedono. 

La mia esperienza

L’intervento

il mio intervento con la dottoressa Marzia Moio

Durante l’estate del 2021 mi decisi a prenotare la mia prima consulenza. La scelta ricadde subito sulla dottoressa Moio. La seguivo su instagram già da un anno perchè la avevo conosciuta tramite il tag dell’influencer Christina Bertevello in una storia. Appena capitai sul suo profilo pensai “se un giorno dovessi farmi operare sarà sicuramente da lei”. Come ho già detto precedentemente dalle foto dei suoi interventi traspariva professionalità e rispecchiavano esattamente ciò che avrei voluto ottenere. 

Decisi quindi di scrivere al numero indicato per prenotare l’appuntamento, che fu programmato 6 mesi dopo. Da giugno 2021 si andava direttamente a gennaio 2022. Essendo molto richiesta i tempi di attesa della dottoressa sono abbastanza elevati. 

In ogni caso, arrivò gennaio. Quando mi presentai da lei ero già convinta che mi sarei fatta operare, volevo solo avere una risposta ai miei dubbi ed avere una conferma dell’idea che mi ero fatta sulla dottoressa. Fin da subito c’è stato feeling e mi sono sentita a mio agio. La dottoressa è di poche parole ma il suo sguardo trasmette grande empatia. 

Come prima cosa mi fece provare dei sizers in modo tale da visualizzare il risultato che avrei ottenuto scegliendo tra diverse tipologie di protesi. Mi propose: medium 480 cc, full 400 cc e full 450 cc. Mi propose la full 450 cc solo nel momento in cui le feci vedere una foto, scelta tra i suoi lavori, del risultato che avrei voluto ottenere. Prima le avevo solo detto che avrei voluto “una terza”. La mia scelta ricadde subito sui 450 cc full.

Successivamente discussi con lei riguardo l’intervento e le domandai in merito a tutti i dubbi che avevo. La consulenza non durò molto perché ero già molto decisa e sicura di quello che avrei affrontato di lì a poco. Mi congedò dicendomi che quando mi sarei sentita pronta avrei potuto scrivere alla sua assistente per prenotare l’appuntamento. 

Non passò molto… giusto 3 giorni 😂. La consulenza fu di venerdì e lunedì prenotai l’intervento. Mi proposero una data inaspettatamente vicina: il 4 marzo. Forse si era liberato un posto perché i tempi di attesa per l’intervento di solito sono di 5/6 mesi. Comunque lo confermai. Era un periodo perfetto per me: fine della sessione di esami all’università e la temperatura ambientale non sarebbe stata né troppo fredda né troppo calda (con il rischio di sudare con la fasciatura). 

In men che non si dica arrivò il giorno dell’operazione. Non vedevo l’ora. 

Consiglio: prima di andare in clinica mi feci una doccia visto che i giorni successivi avrei avuto difficoltà e mi presentai completamente struccata (non era obbligatorio ma in caso di scarsa ossigenazione dei tessuti si nota se il viso diventa cianotico). 

Mi accompagnarono alla clinica il mio fidanzato e mia mamma. Non poterono entrare come accompagnatori perché persisteva ancora l’emergenza Covid-19 quindi sarebbero solo dovuti venirmi a prendere al termine. L’operazione era programmata per le 13.30 ma ci fu un ritardo che fece iniziare alle 15.30. Mi accomodai in clinica ed aspettai nella mia stanza. 

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io con i segni sul petto per l'operazione

Ammetto che appena entrata nella parte dedicata agli interventi mi venne ansia. Se fino a quel momento mi sentivo super tranquilla a quel punto non lo ero più. Mi misi il camice, le ciabatte e la cuffia (tutte cose che fornisce la clinica). Poi arrivò l’infermiera per inserire il catetere sul braccio. Ero talmente tesa che non riusciva a prendere la vena per cui mi diede da bere qualche goccia di Valium (o simile) per calmarmi. Fece subito effetto perché poi entrò che era un piacere 😂. 

Poco prima di andare in sala operatoria arrivò la dottoressa per farmi i segni sul seno con il pennarello e per le foto. Quando la vidi mi calmai istantaneamente. Lei emana una tranquillità tale che mi sentii subito al sicuro ed in buone mani. 

Poco dopo mi chiamarono. In sala operatoria fa un freddo tremendo. Mi ricordo che tremavo ma feci appena in tempo a stendermi sul letto che l’anestesista collegò la flebo della sedazione e partii per un sonno che mi sembrò durare 5 minuti ma che in realtà fu un’ora e mezza. 

L’intervento di mastoplastica additiva viene effettuato in anestesia locale con sedazione. Infatti la ripresa al risveglio fu molto rapida. In sedazione non c’è bisogno dell’intubazione perché le vie aeree sono libere e il corpo riesce a respirare autonomamente. Per esempio la rinoplastica viene effettuata in anestesia totale perché una parte delle vie aeree è bloccata dal lavoro del chirurgo!

Mi ricordo che mi svegliai dicendo parole senza senso all’infermiera. Poi chiesi il telefono per scrivere al mio fidanzato e a mia mamma. Solo che… non ero del tutto lucida quindi finii per mandare audio in cui sbiascicavo come se fossi ubriaca fradicia e ripetevo continuamente le stesse cose 😂. 

io post operazione con la dottoressa Marzia Moio
io post operazione

Tempo un’oretta e riuscii a recuperare quel minimo di capacità cognitive che mi permisero di rendermi conto che avevo due nuove amiche. Pensai che erano ENORMI. Passato il momento sorpresa avevo una fame terribile. Erano le 18 e non mangiavo dalla sera precedente perché si va in sala operatoria a digiuno totale, niente acqua e cibo almeno da 8 ore. Mi portarono tè e biscotti che furono assorbiti dal mio stomaco in tempo record. 

Arrivate le 19 era ora di tornare a casa. Stando stesa sul letto della clinica mi sentivo bene, non avevo dolore. Appena mi misi seduta capii che facevo fatica a stare in piedi come se appunto fossi ubriaca. L’infermiera mi aiutò a vestirmi (mi raccomando portate vestiti comodi e larghi). Nell’andare verso l’uscita mi accorsi che avevo un po’ di nausea. Vomitai per via dei farmaci, può succedere, ma subito dopo mi sentii meglio. 

Venne a prendermi il mio fidanzato e mi portò a casa in auto, 10 minuti di tragitto. Abitando insieme fu lui che si prese cura di me i giorni successivi (consiglio di avere con voi qualcuno in casa almeno i primi 3 giorni). Appena arrivata mi misi a letto per un paio d’ore, poi mi alzai e cenai con del riso in bianco. 

Il giorno successivo lo passai a letto perché non ero riuscita a dormire molto la notte. Io sono abituata a dormire sempre a pancia in giù e dormire supina mi urtava profondamente. Purtroppo non ci sono altre posizioni possibili che proteggano le parti operate. Vi consiglio al massimo di prendere un cuscino da viaggio in modo tale che se siete leggermente rialzate (come di solito consigliano) il collo non pende di lato. 

Non so se la percezione del dolore sia stata alterata dal fatto che io sarei stata disposta a qualsiasi cosa pur di avere finalmente un bel seno ma in linea di massima non mi sento di dire di aver sofferto. L’unico momento in cui percepivo un po’ di dolore era quando mi alzavo dal letto al mattino. Penso perché contraendo l’addome come per riflesso contraevo anche i pettorali (che erano feriti). 

Riuscivo a fare pressoché tutto a parte sollevare pesi e portare le braccia oltre la testa. I primi 3 giorni ero completamente rimbambita per via dell’antinfiammatorio da prendere che conteneva codeina. Comunque già il secondo giorno post operazione sono andata a fare una passeggiata. 

Doccia: per lavarmi i capelli mi sono fatta aiutare dal mio fidanzato ma potete andare anche dal parrucchiere. Dalla pancia in giù mi lavavo autonomamente in doccia e le braccia nel lavandino. 

Arrivato il quinto giorno non vedevo l’ora di togliermi la fasciatura perchè mi sentivo stretta e ormai stavo bene (non avevo drenaggi, la dottoressa non li usa per ridurre il rischio di infezione). 

io post operazione di mastoplastica con la dottoressa Marzia Moio

La fasciatura può dare problemi di costipazione 💩. Il fatto che stringa leggermente i polmoni e non lasci prendere respiri profondi si riflette sulla motilità intestinale. Infatti il diaframma premendo sul colon lo stimola. Non ho evacuato per 5 giorni 😂… appena ho tolto la fasciatura è tornato tutto regolare. 

Ad una settimana post operazione la dottoressa mi tolse la fascia e controllò che fosse tutto a posto. Appena spacchettate sono brutte, veramente brutte. Sono tipo quadrate. Ma ero talmente tanto entusiasta di avere delle tette che non mi importava. Per avere un’idea potete vedere le foto di questa ragazza. Non sono io, però il cambiamento è simile.

Avevo qualche livido e la sutura non mi faceva male al tatto. I punti erano riassorbibili. Pensavo anche che mi sarei gonfiata per via dei farmaci e dell’anestesia ma la dottoressa mi aveva fornito un medicinale omeopatico drenante che ha fatto il suo dovere.

Per un mese ho dovuto medicare la ferita e tenere giorno e notte il reggiseno chirurgico (infatti vi consiglio di comprarne un altro in modo tale da avere il cambio se lo lavate). Inoltre io ho la tendenza ad avere la pelle molto secca per cui appena tolta la fasciatura mi mettevo l’olio anche 3 volte al giorno perchè la pelle mi tirava. Vi consiglio di iniziare a mettervi dell’olio idratante (ho usato bio-oil) almeno a partire da 1 mese prima dell’operazione in modo tale da preparare la pelle. 

Ripresa ed allenamento

In teoria già dalla prima settimana post operazione avrei potuto riprendere a fare esercizi di allenamento per le gambe ma non me la sentivo. Ho aspettato il controllo ad 1 mese. Quindi ripresi ad allenarmi progressivamente senza esagerare. Durante i primi 3 mesi post operazione durante l’allenamento bisogna sempre tenere il reggiseno chirurgico. Intanto le mie nuove amiche miglioravano giorno dopo giorno e iniziavano a scendere ma erano ancora dure.

Facendo powerlifting non mi aspettavo di caricarmi 100 kg di squat da subito. Ho iniziato con 30-40 kg per poi incrementare ogni 2 settimane circa. Per la parte alta invece sono stata ancora molto più premurosa. Mi sono comunque affidata al mio coach Jacopo Tamborra di Hexagon Powerlifting che ha fatto un lavoro eccezionale. 

La panca piana è stata l’alzata che è cambiata maggiormente. Ci ho messo un po’ ad abituarmi alla nuova posizione del muscolo pettorale. E per chi se ne intende mi sono regalata 5 cm di board 😂. Già dopo 2 mesi sono tornata a fare carichi per me importanti.

Nel complesso non ho avuto nessun tipo di problema né dolore. Anche a livello di mobilità non ho riscontrato limitazioni. Può succedere che infatti il tessuto cicatriziale non vi garantisca un elasticità uguale a quella che avevate prima dell’intervento ma dipende anche da come viene effettuata la sutura. Potete comunque rivolgervi ad un osteopata per il trattamento delle cicatrici in modo tale da ammorbidirle. 

Attenzione all’esposizione solare! Le cicatrici non devono prendere il sole e al mare deve essere sempre applicata protezione 50+ anche se sono sotto al costume.

Dopo 6 mesi si apprezza il risultato definitivo e tutto ritorna alla normalità. 

Come è cambiata la percezione che gli altri hanno di me e come mi vedo ora?

risultato estetico finale post operazione con la dottoressa Marzia Moio
Beh, bene direi

Avendo avuto un miglioramento estetico improvviso così importante non ero abituata alla gente che fissa. Preparatevi a questa evenienza, specialmente in spiaggia. Non sto parlando di ipotetici “maniaci” ma anche di ragazze o donne che lanciano sguardi di apprezzamento e talvolta invidia. Questa situazione può creare disagio ed imbarazzo nei primi tempi.

Un altro cambiamento importante che ho notato è stata una parziale perdita di cifosi. Se prima infatti tendevo a chiudere le spalli come per nascondere la parte anteriore del busto adesso invece risulto molto più aperta. 

Prima di operarmi avevo paura di scoprire se il mio fidanzato mi avesse apprezzato di più da rifatta. In realtà lui non voleva che mi operassi. Per lui l’importante è che io fossi felice e potessi vedermi allo specchio con il sorriso. Dal lato mio sono diventata meno gelosa nei suoi confronti perché ora non mi sento più incompleta rispetto alle altre donne/ragazze.

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In conclusione mi sento molto più sicura di me e meno timida. Ho iniziato a sentirmi più a mio agio nel posare per le foto. Anche il mio modo di vestire è cambiato. Le mie foto hanno anche riscontrato molto successo nei gruppi di fotografia.

Consiglio: se dovete acquistare vestiti nuovi aspettate il più possibile! Almeno 2 mesi post operazione in modo tale che il seno sia pressappoco nella posizione definitiva. Capisco l’impazienza ma rischiate di prendere vestiti/intimo che poi magari non vi andrà più bene.

Costi: chi più spende, meno spende.

quanto costa l'intervento con la dottoressa Marzia Moio

Quelli che seguono sono costi INDICATIVI. Non voglio di certo sostituirmi al parere di esperti del settore. Si tratta del racconto della mia esperienza personale visto che in molte non riescono a trovare risposte a queste domande ed io stessa mi sono trovata in difficoltà. 

Quanto costa una mastoplastica additiva? La risposta non è universale. Dipende da moltissimi fattori. In linea generale possiamo considerare il costo totale dell’intervento suddiviso come segue:

Consulenza pre operatoria

Prima di sottoporvi all’intervento dovrete fare un incontro con il chirurgo scelto. Le consulenze non sono gratuite, anche se in molti pensano sia così. Si tratta di tempo prezioso che una persona altamente qualificata dedica a noi e, dunque, ha un valore. Di solito il prezzo varia in base all’esperienza del chirurgo. Si parte dai 100€ a salire per un’ora. 

Vi basterà una sola consulenza? Avrete altri dubbi da chiarire prima dell’intervento? Volete il parere di altri dottori? 

Io personalmente ho fatto una visita con la dottoressa Moio e con un altro chirurgo consigliatomi da mia mamma. In generale consideriamo un costo totale per le consulenze di 200-400€. Meglio spendere qualcosa in più in questa fase piuttosto che pentirsi successivamente e dover riparare ad eventuali danni e/o scelte sbagliate.

Esami pre operatori

Una volta scelto il chirurgo che più vi piace egli vi fornirà una lista di esami da effettuare prima di prenotare l’intervento. Ma quanti sono questi esami e quanto costano? Direi che anche qui, dipende dal chirurgo e dipende se il medico di base vi prescrive le ricette. Il mio medico di base non ha avuto problemi al riguardo e così ho potuto fare gli esami del sangue con il SSN (ho speso comunque 100€ di ticket). La visita cardiologica e l’ecografia mammaria li ho fatti privatamente altrimenti con i tempi di attesa dell’ATS non sarei riuscita ad effettuarli entro i limiti dati dalla dottoressa prima dell’intervento. 

Esami e visite: meglio qualcuno in più che in meno.

Sia come garanzia per chi vi opera, il quale non deve trovarsi sorprese quando siete sotto anestesia sia per una maggiore tranquillità vostra. Sono indispensabili: esami del sangue completi per interventi chirurgici (sideremia, fattori di coagulazione, emocromo, indicatori di infiammazione ecc), una visita cardiologica con ECG ed una ecografia mammaria. I miei esami comprendevano anche una valutazione psico-attitudinale. Inoltre visto che persisteva ancora l’emergenza sanitaria Covid-19 ho dovuto fare un tampone molecolare privato al costo di 100€. In totale consideriamo: 400-500 € di esami pre-operatori

L’operazione.

Adesso arriva il tasto dolente. Quanto costa l’operazione in sé? Dipende (non l’avreste mai detto eh? 😂) dall’esperienza del chirurgo, dalla sede e da quanto siete disposti a spendere per la vostra salute! 

Prima di lamentarci dei costi eccessivi vediamo cosa comprende il preventivo che il vostro chirurgo vi fornisce:

1. Protesi

Eh già le protesi costano! ed anche parecchio. Devono restare integre nel vostro corpo potenzialmente a vita, senza degradarsi e rompersi. Devono essere conformi a standard UNI/ISO, sterili all’apertura e di materiale biocompatibile. Tutte queste caratteristiche fanno sì che i costi vadano in media dai 1400 ai 2000€ (ovviamente non dipende dalle dimensioni ma dalle caratteristiche delle stesse). 

2. Sala operatoria e clinica 

La sala operatoria ha un costo che va in base all’intervento ed al tempo di permanenza. Ferri, lettino, ambiente asettico, farmaci, materiali usa e getta, stanza per il day surgery ecc. immaginate quanto lavoro c’è dietro.

3. Personale della clinica

Non c’è solo il chirurgo. In una buona clinica deve esserci personale con formazione adeguata e soprattutto non deve essercene carenza! In media possiamo considerare: 2 o 3 infermieri, anestesista, ferrista, aiuto chirurgo e altre persone presenti in clinica.

4. Chirurgo

Ovviamente la parte più importante va alla persona che si occuperà direttamente del vostro intervento. La sua esperienza e le sue conoscenze hanno un costo non indifferente. 

Per tutti e 4 i punti precedenti credo che in totale in una grande città come Milano la soglia minima sia 6500-7000€. C’è chi potrebbe proporci la metà del prezzo ma sconsiglio vivamente di risparmiare sulla vostra salute e su un intervento chirurgico. Rileggete i 4 punti precedenti e fatevi un’idea della suddivisione dei costi. Se vi operate al di fuori di una grande città consideriamo al massimo 1000€ in meno di quanto detto.

Post operatorio

Anche il post operatorio ha un costo e dipende se siete residenti nella città sede dell’intervento o meno. Venite da molto distante? Calcolate una notte di permanenza in hotel se non avete appoggi, sarete molto stanchi e debilitati subito dopo e non potrete tornare a casa in treno. A patto che non siate troppo distanti potrete tornare in auto con qualcuno che vi farà da guidatore. Dunque, una media di 200-250€ tra viaggio e notte in hotel con cena e colazione. 

I farmaci fanno parte del post operatorio ed io personalmente ho speso 60€ per antibiotico, antinfiammatorio, antidolorifico (che non ho avuto necessità di prendere alla fine), un medicinale omeopatico, disinfettante e bende. Sono costi quasi trascurabili rispetto al resto ma li teniamo in considerazione.

Assicurazione sull’intervento e sulle protesi

Non è obbligatoria ma la mia dottoressa mi ha proposto una forma di assicurazione sull’intervento. Se volete sentirvi più tutelati in caso qualcosa vada storto le potete stipulare anche con compagnie assicurative senza appoggiarvi al chirurgo. 

Inoltre la marca delle mie protesi (Motiva®) quando registrate il numero di serie sul sito vi chiede se volete prolungare l’assicurazione base che già avete a disposizione. Io lo ho fatto. Sono stati 200 € per 5 anni di copertura in più. In totale consideriamo una media di 800€ per le assicurazioni. 

Salvadanaio per emergenze

Nel costo dell’operazione farei rientrare anche risparmi nel caso in cui ci fossero complicanze dovute all’intervento che vi porterebbero a rioperarvi. Per quanto sia bravo un chirurgo non sottovalutate questo aspetto! Può andarci bene come alla maggior parte delle persone ma il nostro corpo talvolta può essere estremamente permaloso nel trovarsi un corpo estraneo dall’oggi al domani. Quindi terrei da parte la stessa quantità di soldi che vi sono stati chiesti per l’intervento per eventuali emergenze (anche se avete stipulato assicurazioni!).

Per concludere… un intervento di mastoplastica additiva costa parecchio. Non prendete alla leggera un’operazione del genere e soprattutto non cercate di risparmiare o rischierete di ottenere un risultato che non vi piace e/o, peggio ancora, danni a livello fisico a cui sarà difficile porre rimedio. 

Domande imbarazzanti che tutti vorrebbero fare

domande imbarazzanti sulla mastoplastica additiva

In aereo esplodono? No. Sono stata in aereo. 

Dormi a pancia in giù? Sì. Il primo mese post operazione non me la sentivo di dormire a pancia in giù. A partire dal secondo mese ho iniziato a prendere confidenza di nuovo con quella posizione ma mi dava leggermente fastidio (forse i tessuti dovevano ancora assestarsi e guarire completamente). Dal terzo mese sono tornata alla completa normalità. 

Senti un corpo estraneo dentro al tuo corpo? No. Le sento come una parte di me.

Sono morbide come quelle vere? Non lo so, non ho mai avuto quelle vere. Il mio fidanzato dice di sì. Testuali parole sue: “I primi 4-6 mesi sono più dure rispetto a quelle naturali. Poi invece diventano simili.”

Stanno su da sole? Sì, il reggiseno non è indispensabile.

Potrai allattare tuo figlio? Sì, senza nessun problema. Solo nel caso in cui venga toccata la ghiandola mammaria durante l’intervento l’allattamento viene compromesso. 

Hai perso sensibilità in alcune zone? Nì. Durante il primo mese la tetta sinistra era completamente anestetizzata. Non sentivo nulla al tatto. Successivamente ho ripreso sensibilità ma devo ammettere che nella zona inferiore ho un po’ di difficoltà a percepire gli stimoli. Nulla di eccezionale comunque, non la considero una limitazione. 

Puoi mettere i reggiseni push up o con ferretto? No. È concesso solo saltuariamente ma non ne sento la necessità. Oltretutto quelli con ferretto li trovo scomodi.

Che taglia di reggiseno porti adesso? Dipende dalla marca. Alcuni reggiseni taglia S altri M. Ho preso un costume che era taglia 4. In linea di massima una 3C.

Conclusioni

Spero che questo articolo possa esservi stato d’aiuto ed in bocca al lupo per la vostra scelta. 

Se avete voglia seguitemi su instagram: @chiikaboom e anche il mio fidanzato autore di questo blog: @filnik90