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i corsi di boolean funzionano?

Premessa: non mi pagano per fare questo articolo 🙂 tuttavia, molte persone che conosco mi hanno chiesto in passato un’opinione su corsi di questo genere.

Prima di parlare di questo argomento ho sentito la necessità di partire un attimo dalle basi di cosa vuol dire raggiungere il “lavoro dei tuoi sogni” e del perché imparare a programmare potrebbe cambiarti la vita.

Entrambi sono fondamentali sia per capire se davvero vuoi imparare a programmare oppure no. Inoltre, il primo ti pone anche davanti al quesito se vuoi davvero fare il programmatore o la tua è solo un modo di “fuggire” da una realtà che, in verità, non riesci a gestire a livello relazionale.

Diventare un programmatore non è il tuo lasciapassare per la felicità. E’ solo uno di tanti lavori che potresti fare e che potrebbero piacerti come no. Non avere chiaro questo concetto in testa ti porterà solo a una grande frustrazione e delusione.

Dati per scontati quei concetti, veniamo dunque a Boolean Careers e a tutti quei corsi che ti promettono di “in soli 6 mesi, ti insegniamo tutto ciò di cui hai bisogno per diventare un web developer. Anche se parti da zero“, cito testualmente.

Al contrario di quello che uno potrebbe pensare, in questo articolo voglio parlare di un mio amico che con Boolean “ce l’ha fatta”. Con “ce l’ha fatta” intendo che ha recentemente conquistato un posto di lavoro in un’ottima azienda di programmazione. A una paga alta? No, una paga normale da junior-mid. Tuttavia, partendo da 7 anni di lavoro come commesso, direi che è comunque un bel salto in positivo.

Oggi ti voglio parlare del perché LUI ce l’ha fatta. In modo che puoi capire se la tua storia è simile alla sua o meno.

Ragionamenti simili possono valere anche per tutti quei corsi che ti promettono di diventare personal trainer in tempi relativamente brevi (weekend, mesi, ecc.). Recentemente ne ho frequentato uno organizzato dall’Accademia Italiana della Forza e a settembre parteciperò a quello di Hexagon. Questo perché, se ci sono le giuste precondizioni, possono essere una scelta lungimirante.

E’ davvero possibile imparare tutto in sei mesi?

imparare tutto in sei mesi della programmazione con Boolean

Il problema di questa frase è che è una “pubblicità ingannevole” a prescindere. Questo perché il concetto di “tutto” non vuol dire nulla.

In particolar modo, tu che web developer vuoi diventare? Ci sono infiniti linguaggi e piattaforme in cui sviluppare software. Ruby on Rails, PHP + Laravel, Python + Django, Node.js + uno qualsiasi di un sacco di framework, Java + Spring o altri framework ecc. La lista è veramente infinita e questi sono solo i primi che mi sono venuti in mente così a random.

Naturalmente ogni linguaggio ha le sue proprietà, i suoi vantaggi e svantaggi. Scegliere uno oppure l’altro fa parecchio la differenza, sia in termini di lavoro che puoi ottenere, sia in termini di complessità. Per esempio, dovessi voler scegliere Erlang o Elixir, dovrai per forza di cose imparare la programmazione funzionale. E il modo di ragionare sarà decisamente diverso rispetto a una PHP che sarà anche molto diverso rispetto a un Node.js dove c’è solo un thread che può piantare l’intero server se non gestito correttamente (almeno, l’ultima volta che ci ho programmato, ancora anni fa).

Questo già solo per far capire che insegnandoti un solo linguaggio e una piattaforma specifica, ti stanno per forza di cose spiegando qualcosa di molto specifico, tecnico e di nicchia rispetto ai concetti molteplici che puoi andare a imparare e sviluppare sul tema “sviluppo web”.

Facendo il parallelo con il mondo della palestra, il corso che ho fatto presso AIF era specificatamente indirizzato all’allenamento per il Powerlifting. C’era qualcosa in ambito di complementari, ma di bodybuilding vero e proprio non se n’è parlato molto. Tuttavia, ci sono moltissimi altri argomenti come appunto il bodybuilding, l’allenamento con le kettlebell, il crossfit, l’allenamento funzionale, l’allenamento a corpo libero, lo streetlifting ecc.

Quel corso, come quello di Boolean, è molto specifico e verticale su un sistema di allenamento. Uscito da lì hai un’idea di quello specifico approccio. Non sarebbe neanche vero dire che impari “ad allenare la forza” visto che ci sono molti modi di allenare la forza e, per dire, di zavorre o di military press o altre cose non si è minimamente parlato escluso il Powerlifting.

Tuttavia, se ciò che vuoi apprendere è specificamente ristretto al mondo del Powerlifting, può essere sicuramente una scelta interessante. Il ragionamento naturalmente si applica anche al corso di Hexagon, che tuttavia ha una proposta a ventaglio più aperto includendo anche mobilità, osteopatia, allenamento con le kettlebell ecc. Tuttavia, anche in quel caso, per quanto meno verticale, non può per forza di cose coprire tutto lo scibile umano in appena qualche giornata di formazione. E non è neanche quello l’obiettivo.

Pertanto, se abbiamo bene chiaro in testa che dobbiamo ridimensionare di molto le nostre aspettative, la cosa diventa già più interessante. Soprattutto se abbiamo idea di fare più corsi e formarci da più fonti diverse che vadano a coadiuvare quello che stiamo imparando.

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Un corso come Boolean non ti insegna “tutto”, bensì ti insegna a programmare con delle tecnologie specifiche. La cosa incredibile è che trovare nel sito le tecnologie esatte che ti insegnano non mi è riuscito. Ho dovuto cercare a fondo con Google per trovare qualche accenno in questo post che non è neanche del loro sito. Ma conoscendo un ragazzo che ha frequentato il corso, direi che i contenuti sono allineati.

Le tecnologie di Boolean Careers servono?

le tecnologie di Boolean Careers fanno al caso mio?

A questo punto l’ago delle bilancia si sposta e la domanda diventa appunto ok: imparerò un sottoinsieme molto limitato di tecnologie. Queste tecnologie sono effettivamente rivendibili sul mercato?

Ora, personalmente faccio lo sviluppatore mobile, quindi non è che sono il massimo esperto al riguardo. Tuttavia, basta cercare su LinkedIn PHP Laravel per rendersi conto che ci sono effettivamente numerose aziende che cercano sviluppatori che sanno utilizzare queste tecnologie. Quindi è qualcosa di effettivamente richiesto dal mercato.

La domanda semmai è se ciò vale anche per la tua città. Un conto è abitare a Milano dove opportunità così ne trovi molte, un altro è in un paesino dove magari potresti avere difficoltà. Sono ragionamenti da fare prima di avventurarsi in corsi che magari ti danno competenze ma che non sono rivendibili nella tua zona.

Diciamo comunque che, in generale, è una notizia positiva. Fossero state tecnologie inutili, obsolete o poco richieste sarebbe stato un autogoal incredibile. E ci sono molti corsi di formazione così (persino università così) e capirlo prima di farlo non è sempre così facile. Io feci all’università, per esempio, un corso sullo sviluppo web in PERL… un linguaggio ormai vetusto e quasi del tutto abbandonato. Per dire quanto persino le università possono non essere aggiornate.

Comunque, rimangono aperti vari temi che magari per te possono essere poco interessanti. Ovvero:

  • Quanto sarò versatile se imparo queste tecnologie? Nel senso: se dovessi appassionarmi a Ruby on Rails o a Node.js quanto di quello che imparerò potrò riutilizzarlo? La risposta è che si, qualcosa sicuramente potrebbe tornare utile. Tuttavia, bisognerà partire da zero o quasi. In particolare Java/Kotlin viene utilizzato davvero tanto in ambito back-end e se vieni da PHP+Laravel non dico che non sai come girarti, ma quasi essendo Java un linguaggio molto più complesso e con regole abbastanza diverse dal PHP.
  • Quante reali competenze avrò con queste tecnologie? Diciamo che la differenza sarà molto simile tra un meccanico e un ingegnere. Un meccanico ti sa aggiustare l’auto e magari anche modificarla per renderla più performante. Se esperto avrà anche qualche cognizione teorica e qualche idea su come fare prodotti innovativi. Tuttavia, avrà sempre un approccio molto pratico. Un ingegnere viceversa magari avrà meno “mano”, ma avrà piena cognizione dei processi teorici e saprà progettare anche un sistema interamente da zero. Non avrà particolari problematiche a lavorare su macchinari completamente diversi, mentre un meccanico di auto dovesse mettere mano a un macchinario industriale non sarebbe neanche dove girarsi. Questo perché il meccanico ha una conoscenza pratica di quel dato campo operativo. L’ingegnere invece ha una conoscenza trasversale dei principi base che, una volta appresi, ha calato su un dato scenario pratico.

In buona sostanza dunque, una laurea in informatica ti darà una preparazione molto diversa rispetto a un corso come Boolean. Paradossalmente dopo un corso come Boolean sarai più pronto per dei lavori specifici ma al di fuori di quei campi sarai a poco più di zero. Un neolaureato in informatica invece può proporsi per lavori di intelligenza artificiale, come back-end PHP, come lo sviluppatore mobile, come infiniti altri lavori nel mondo dell’informatica per poi specializzarsi in quello che gli piace di più. Anche se, pronti via, se non si è studiato in autonomia quelle tecnologie potrebbe saperne gran poco.

Io, per esempio, ho iniziato a lavorare come sviluppatore Ruby + Sinatra e Node.js + Express. Dopo appena 4 mesi mi fu proposto però di passare a fare in pianta stabile App Android in Java. Già tra Sinatra ed Express c’è parecchia differenza… il Java e Android è un mondo completamente diverso. Avendo tuttavia fatto vari corsi di C++ e Java all’università, non ebbi grandi problemi in questa transizione anche avendo fatto un progetto appunto in Android per la tesi.

Questa cosa per qualcuno appena uscito da un corso di Boolean non sarebbe ovviamente fattibile (se non con molta fatica e difficoltà, dovendosi imparare in autonomia molte cose da zero).

Il rischio dunque è di spendere molti soldi nell’imparare tecnologie che magari non ti piacciono o con cui non ti piace lavorare. Per questo il mio consiglio è sicuramente di provare, provare e ancora provare le tecnologie che propongono e anche alcune delle altre che ho citato per farti un’idea di cosa c’è nel mondo dello sviluppo web. Questo per capire qual è la tecnologia che vuoi imparare e da chi fartela insegnare.

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In buona sostanza con una laurea in informatica sei molto più versatile e hai una conoscenza più a 360 gradi di quello che stai facendo. Tuttavia, hai un percorso di studio sicuramente più lungo e complesso. E che ti dà meno conoscenze “pratiche” immediatamente applicabili poi sul campo (che comunque impari in 3-4 mesi di lavoro al massimo).

Se dunque hai 20 anni e hai una famiglia alle spalle disposta a mantenerti, una laurea è sicuramente la scelta migliore. Però per molti potrebbe non essere un’opzione percorribile. Specie se di anni ne hai quasi 30 e non 20.

L’informatica è davvero la tua strada?

lavorare nell'informatica è davvero ciò che vuoi?

Questa è forse la domanda più complessa di tutte. Ti voglio parlare di me non tanto per tirarmela (un po’ si dai :-)) ma per capire le scelte che ho fatto finora. Visto che, se stai leggendo questo articolo, probabilmente vuoi fare anche tu il mio lavoro.

Personalmente, ora come ora, potrei fare vari lavori che non sono il programmatore. Potrei infatti:

mood tiriamocela on
mood tiriamocela on

Tutti questi argomenti sono cose che ho approfondito nel tempo libero e con corsi serali. Per forza di cose non ho potuto fare una laurea in scienze motorie o un qualche percorso da attore full time o un corso all’università di fotografia. Tuttavia, avrei le competenze per iniziare a propormi in questi ambiti per lavori pagati (seppur non a cifre molto alte, tranne nella crescita personale).

Il ragionamento è abbastanza simile a Boolean, ovvero voler accrescere le proprie competenze in qualcosa utilizzando un percorso “non standard”, non eccessivamente generico e strutturato, ma specifico in quello che ti serve.

Per esempio, ritengo di essere competente nelle foto di ritratto, tuttavia nelle foto naturalistiche non saprei neppure da dove iniziare. Lo stesso vale per la palestra. Dovessi togliere panca, stacco e squat mi troverei in difficoltà a seguire qualcuno in ambito palestra. Motivo per cui nei miei post consiglio di farsi seguire da Jacopo e non da me.

Se dovessimo tornare alla cazzata di cui ho parlato nel mio precedente articolo del seguire le tue passioni.. io cosa dovrei fare? Ottanta lavori? 🙂 o uno che li metta assieme tutti (e poi mi drogo)? 🙂

Attualmente faccio il programmatore per dei motivi abbastanza banali:

  • Programmare è un qualcosa che ho fatto anche gratuitamente per più di 6 ore al giorno da quanto mi piaceva farlo (può sembrare banale ma non lo è).
  • Ho una laurea triennale in informatica e ho seguito un anno di magistrale.
  • L’anno prossimo saranno 10 anni che lavoro a livello professionale come programmatore.
  • Sono sempre stato portato per la matematica e in generale per le materie scientifiche. Inoltre, è un qualcosa che mi ha appassionato sin da piccolo.
  • Oggettivamente, è il lavoro per cui mi pagherebbero di più avendo competenze ed esperienze molto più professionali e trasversali rispetto a tutti gli altri.
  • Potrà sembrare stupido, ma mio papà è perito elettronico. Aver avuto un computer in casa sin dalla tenera età, ha sicuramente contribuito.

Sembrano appunto motivi banali, ma quando facevo informatica ho sentito persone dire che si erano iscritte perché:

  • erano bravi con il computer (poi ho scoperto che intendevano che sapevano usare il lettore DVD).
  • volevano fare i web designer! (…ma non gli sarebbe convenuto fare appunto i designer?)
  • è un lavoro che ti paga bene… finendo per fare lavori pallosissimi solo perché appunto li pagavano tanto.

Parliamo magari di persone che erano uscite dal liceo classico, quindi a cui non piaceva la matematica e comunque non avevano particolari predisposizioni per ragionare in questo modo. Persone che magari digitavano con un dito alla volta sulla tastiera guardandola.

Questo per dire che non è affatto detto che l’informatica sia davvero la strada migliore per te o che ti renderà felice. Sicuramente è una competenza utile come dissi in questo articolo. Quindi saperla male non fa assolutamente. Ma è davvero ciò che vuoi fare per lavoro?

Se per esempio hai un diploma al liceo artistico e hai fatto danza negli ultimi 5 anni… ha realmente senso fare un altro lavoro, specialmente quello del programmatore? Personalmente, non credo. Piuttosto cercherei di capire perché non riesci a “far funzionare” la danza come lavoro.

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Inoltre, se per dire anche solo leggere un tutorial di un linguaggio di programmazione ti urta o “smanettare” con il computer è qualcosa che non faresti mai… beh, direi che siamo un po’ in alto mare.

Nello specifico, il ragazzo a cui ho detto che poteva aver senso seguire un corso di Boolean aveva:

  • un’età abbastanza avanzata (vicino ai 30 anni) per cui iniziare una laurea poteva iniziare ad avere meno senso.
  • non aveva una famiglia che poteva mantenerlo mentre terminava gli studi. Tuttavia, aveva abbastanza soldi messi da parte per fare un corso di 6 mesi. Cosa fondamentale visto che è molto difficile lavorare e frequentare un corso così intenso per 6 mesi.
  • un diploma come perito informatico. Quindi comunque anche se erano 7 anni che non faceva nulla nell’ambito, aveva avuto in passato un background che poteva predisporlo a questo lavoro.
  • si era un minimo documentato e poteva trovare interessante rilanciarsi come sviluppatore web.

Se dunque hai un background tecnico/scientifico e per qualche motivo vuoi rilanciarti nel mondo del lavoro facendo il programmatore, un corso intensivo come Boolean potrebbe essere una scelta sensata.

Altrimenti, ci sono tantissime altre cose che puoi fare. Scegline una e comincia ad acquisire competenze verticali e orizzontali nell’ambito fino ad essere abbastanza esperto per poterti effettivamente “vendere” per iniziare a lavorare in quel ruolo. I corsi serali, online, i libri, i workshop ecc. sono un ottimo sistema per apprendere queste competenze in un modo meno strutturato.

Nel mentre, fai quello per cui hai già competenze. Se non hai alcuna competenza, ti toccherà lavorare come commesso o cameriere o fare il primo lavoro che trovi per poter mettere via dei soldi se i tuoi genitori non ti mantengono.

E se non ho competenze scientifiche? Che faccio?

e se voglio fare l'artista, ha senso fare Boolean Careers?

Questo è un tema interessante per un ulteriore articolo e comunque trovi già qualche idea nell’articolo precedente che ho già fatto.

Ne parliamo lo stesso per un motivo banale… tutto quello che dirò, vale anche se applichi a Boolean. Boolean ti dà un po’ di competenze verticali su alcune tecnologie… è sufficiente però?

Top 5% nazionale

essere il top 5% nazionale

Quante competenze hai in quel lavoro specifico? Potresti dire di essere nel “top 5% nazionale” nel tuo ambito? A prescindere dal tuo lavoro, se sei solo uno dei tanti, molto difficilmente guadagnerai bene.

Io ho un ottimo stipendio come programmatore, tuttavia trovare qualcuno che ha più competenze rispetto a me nell’ambito in Italia è molto molto difficile (per quanto possibile 🙂 c’è molta gente più brava di me).

Se la risposta è no, la tua priorità è assolutamente colmare questo gap e studiare il più possibile, partecipando a workshop, corsi, leggendo libri, guardando video su YouTube, ecc. Pure io mi formo quotidianamente cercando di migliorarmi sempre di più e cercando di rimanere aggiornato sulle ultime tecnologie e imparando nuove metodologie di lavoro. Più si sa, meglio è.

Sai venderti online?

Se sei un programmatore avere un profilo LinkedIn curato è qualcosa di fondamentale. Con il mio profilo LinkedIn ricevo settimanalmente parecchie richieste di lavoro. Per dire, questa è la mia casella di posta su LinkedIn:

Queste sono le opportunità che mi sono state offerte in privato negli ultimi 20 giorni. Quasi una al giorno. Sommandoci anche i recruiter che mi chiedono l’amicizia e rifiuto e le offerte a cui potrei applicare autonomamente, direi che perdessi il lavoro domani nel giro di 2 settimane avrei già vari colloqui aperti.

Naturalmente ora non sto cercando lavoro trovandomi molto bene nella mia attuale azienda, quindi non sto nemmeno rispondendo, però è giusto per farti capire quanto è importante avere un profilo di alto livello.

Se non ce l’hai, oppure se nel tuo ambito non è molto rilevante (es: fai il personal trainer), dovrai trovare altri modi per farti notare online sia da potenziali clienti che potenziali datori di lavoro. Ci torneremo quando parleremo di come fare contenuti e come fare funnel marketing, ma è comunque qualcosa di fondamentale. Se nessuno sa che esisti, difficilmente attirerai proposte di lavoro interessanti.

Competenze trasversali

servono competenze trasfersali se fai Boolean Careers?

Molto spesso sono richieste una miriade di competenze trasversali che potresti avere come no. Faccio un esempio.

Vuoi fare il personal trainer?

  • Ok, ma ne sai di fisioterapia? Certo, non è fondamentale e strettamente richiesto… ma se il tuo allievo si infortuna? O ha un dolorino? Cosa fai? Lo sai gestire?
  • Ok, ma ne sai di nutrizione? Certo, se non hai una laurea in nutrizione non puoi somministrare diete… però se mangia a cazzo e non ottiene risultati, a chi pensi che darà la colpa? Almeno un’idea per proporgli un percorso (eventualmente fatto da altri) devi avercela.
  • Ok, ma ne sai di Illustrator? Certo, potresti prenderti un designer che ti fa i post su Instagram per attirare clienti.. ma hai i soldi per pagarlo?
  • Ecc.

Qualsiasi lavoro tu voglia scegliere non è mai questione solo delle competenze verticali che puoi avere in quel dato ambito. Motivo per cui ho imparato moltissime altre cose, approfondendo ambiti anche solo trasversali ma che possono fare molto la differenza. Per dire, saper fare delle foto molto valide e saper posare aiuta parecchio anche in ambito lavorativo. Non ci credi? Guarda, per esempio, alcune foto in cui sono venuto particolarmente bene:

Potrai notare come in praticamente tutte queste foto si può dire che io sia “un gran figo” ( scherzo 🙂 ), tuttavia il primo piano ha totalizzato dei punti bassissimi per quanto riguardo intelligenza e fiducia. Mentre l’ultima foto altissimi. Dovendo scegliere tra queste foto, solo alcune sarebbero adatte per un profilo LinkedIn, altre molto meno. Questo per dire significa che oddio i primi piani no?

No, ovviamente non voglio dire questo. Però anche qui… direi che lo approfondiamo su un articolo dedicato 🙂

Ora comunque come foto generale utilizzo questa:

Foto che ha generalmente degli ottimi parametri su tutti i fronti. E che è abbastanza recente e rappresentativa di come sono ora (molte delle precedenti sono vecchie anche di due anni fa). Non è una foto “specifica per LinkedIn”, cosa che magari farò più avanti dovessi fare un post al riguardo, ma rende l’idea su un’ottima foto che può andare bene per il compito.

Potresti dire che se sei brutto tanto sei spacciato e non c’è nulla da fare… ti faccio vedere cos’è successo con un mio amico facendo qualche piccolo aggiustamento a una sua foto.

Prima:

Dopo:

Paradossalmente aggiustando qualche dettaglio e aggiungendo un sorriso è diventato da brutto a bellissimo e, di riflesso, da stupido e inaffidabile alla persona più competente del mondo. Sembra assurdo ma questa cosa succede molto spesso e le persone a primo impatto si fanno un’opinione di te gran parte anche per motivi futili… come la foto sul tuo profilo/CV (o la mancanza della stessa).

Ripeto, possono sembrarti cazzate, ma curare la propria immagine online è fondamentale. E sapendo cosa toccare, è possibile rivoluzionare la percezione che gli altri hanno di te. Per farlo, più competenze riesci ad ottenere anche in cambi trasversali rispetto alla programmazione meglio è.

Questo è solo uno di milioni di esempi di competenze trasversali che impattano magari solo tangenzialmente come vieni percepito in un colloquio o a lavoro ma che sommate fanno notevolmente la differenza.

Per esempio, potresti pensare che se fai il programmatore vestirti bene o male è indifferente, con la pancia o meno è indifferente… beh, non lo è affatto.

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Ma lo rivedremo in un altro post 🙂 ci sono tantissime cose che entrano in gioco, avere tutti i parametri, pure quelli più idioti, che remano dalla tua parte può fare la differenza tra l’ottenere un lavoro e non ottenerlo, fra essere percepito come il migliore nel tuo ambito o solo uno dei tanti.

Se finisco Boolean Careers faccio i soldi o no!?!

fare i soldi con Boolean Careers

Potresti dunque chiederti se fare un corso come Boolean Careers o simili sia sufficiente per fare tanti soldi come sviluppatore web. La risposta banalmente è… NO.

I fattori che ho indicato prima, e molti altri, entrano comunque in gioco. Nello specifico, ti basta Boolean Careers per avere competenze verticali e orizzontali su quello che vuoi fare pari al 5% dei migliori in Italia? La risposta purtroppo è no.

Ci vuole tantissimo impegno e voglia di studiare e mettersi in gioco per fare la differenza. Il ragazzo di cui parlavo dopo aver finito Boolean Careers ha fatto:

  • Coaching con un mio amico che l’ha seguito nell’imparare meglio PHP e i vari framework che doveva utilizzare. Oltre alle pratiche agile e Clean Code.
  • Coaching con me per imparare meglio l’ingegneria del software, come creare diagrammi UML e come fare un’analisi dei requisiti.
  • Cambiato 2 aziende dove ha potuto “sporcarsi le mani” con codice magari non bellissimo ma che gli ha permesso di mettere in pratica i concetti appresi e migliorarsi.

Pertanto è riuscito solo dopo più di un anno ad entrare in una realtà italiana di un certo livello. E ripeto, con una RAL non altissima. Ma che tuttavia gli fa ben sperare di riuscire ad ottenere un ottimo stipendio nel giro di 2-3 anni se continua a studiare e impegnarsi molto.

E la programmazione mentale??

riprogrammazione mentale e Boolean Careers

Gli appassionati del mio blog diranno: no ma scusa, non mi hai parlato di riprogrammazione mentale, com’è possibile!?!? Ahah 🙂

In effetti anche quella non può mancare. Infatti la domanda delle domande che ti invito a farti sono…:

  • Perché non ho già il lavoro dei miei sogni?
  • Perché non ho fatto informatica prima?
  • Perché non ho voglia di impegnarmi al 100% in un lavoro serio che mi permetta di fare soldi?
  • Perché mi ritengo stupido o un incapace in ciò che faccio ora (se lo ritengo)?
  • Perché sono scarsamente produttivo (se lo sono)?

Con il ragazzo che citavo abbiamo fatto un lavoro importantissimo da questo punto di vista. Durato svariati giorni. E che inizialmente l’ha portato a cambiare persino lavoro e città.

Per dire, questi sono un paio di messaggi che mi mandò all’epoca:

Quando iniziammo il nostro lavoro la programmazione era vista come qualcosa di quasi “odioso” e “palloso” che non aveva senso fare. Mentre il suo obiettivo e grande sogno da grande era darsi alla musica e diventare un musicista famoso. Motivo per cui fino a quel momento non si era dedicato granché al lavoro ma solo allo studio della musica.

Di per se la musica non è un gran problema, lo è se diventa solo un modo per dimostrare a tua madre che tuo padre non fa così schifo. E che tu, di riflesso, non sei un fallito quanto non lo è lui.

Non ho particolarmente spinto per una cosa o per l’altra, tuttavia analizzando assieme i pro e contro delle varie scelte e le motivazioni alla base che lo spingevano nelle sue scelte… si è reso conto autonomamente che la carriera da musicista non era ciò che voleva. Motivo per cui infatti non riusciva a spaccare come musicista. Non lo voleva davvero.

Questo implica che non lo sarà mai? Boh, le strade del signore sono infinite 🙂 vuol dire solo che ora per lui aveva senso questo tipo di percorso.

Molto in breve, se il tuo problema è a monte e non hai nemmeno la voglia di impegnarti e seguire un corso del genere, difficilmente riuscirai ad andare oltre a tutte le difficoltà che incontrerai nel tuo percorso.

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La voglia però non è questione di essere studioso o meno, bensì di avere motivazioni importanti alle spalle o meno. Se infatti hai un mindset di ferro, perché sei totalmente convinto che questa sia la scelta giusta per te… potrai trasformare anche un corso “base” nel tuo trampolino di lancio per fare una grande carriera.

Ovviamente, ne parleremo nei prossimi post. Era giusto per citarlo visto che senza, purtroppo, molti fanno buchi nell’acqua su buchi nell’acqua. Continuando a spendere soldi in corsi che poi, nel pratico, li lasciano sempre al punto di partenza.

Conclusioni

Come al solito, spero di averti dato un’ottima ispirazione per dare un boost alla tua carriera e trovare un’opzione che possa permetterti di fare un bel po’ di soldi.

Se hai voglia di sapere altro sui temi che trattato in questo articolo, come al solito ti invito a seguirmi su instagram e selezionare la campanellina per non perderti ogni mio post 🙂

Se invece hai domande o curiosità, scrivimele pure nei commenti qui sotto! A presto.